The Brand New Testament

Genere: Commedia fantasy

Anno: 2015

Regia: Jaco Van Dormael

Distribuzione: Lussemburgo, Francia, Belgio

 

Recensito il 21 giugno da Alice Michelini.

Si pensa di sapere tutto ma certe volte non si sa niente. Per esempio, voi, sapete chi è Dio? Ce lo spiega Ea, l’undicenne figlia di Dio. Dio è un bastardo, un marito e padre violento. Vive a Bruxelles, in un cupo trilocale senza porta di entrata né di uscita, chiuso in una stanzetta con il suo computer da cui governa il creato. Ha anche un figlio, JC, che è scappato di casa e ha deciso di fare di testa sua, fino a che non è stato messo in croce. Ea, stanca di vedere il padre tormentare gli umani per noia e puro senso di sadismo, decide di ribellarsi. La vendetta è semplice: rendere ingovernabili a Dio gli esseri umani. Ma come? Per esempio, rivelando loro le loro date di morte tramite un sms! Ea porta a termine il suo piano e poi fugge sulla terra tramite un passaggio segreto (chi l’avrebbe mai detto che il portale tra il mondo umano e divino sta in una lavatrice con programma a 40° e centrifuga a 1200?), con uno scopo ben preciso: scrivere un Nuovo Testamento. Ea inizia così la ricerca in terra dei nuovi apostoli, mentre il mondo impazzisce dopo la rivelazione delle date di morti. L’incontro con questi, porta i sei futuri apostoli a conseguenze inaspettate: perché Ea è una bambina speciale, capace di leggere la musica interiore degli esseri umani, capace di regalare loro sogni bellissimi, capace di ascoltarli e di consigliarli… E dunque, i sei apostoli, inconsci del loro ruolo, ritrovano sé stessi tramite Ea e la sua rivelazione: la bellissima ragazza con una protesi al braccio rompe le sue barriere di solitudine e paura, l’assassino si innamora per la prima volta in vita sua, il viaggiatore mancato lascia il lavoro da manager bruciato e finalmente torna a girare per il mondo, il maniaco sessuale ritrova la purezza del primo amore, la romantica moglie trascurata trova l’affetto che ha sempre cercato in un gorilla al circo e infine il piccolo bambino malato decide di vivere i suoi pochi giorni rimasti da bambina, come ha sempre sognato. E intanto, che è successo a Dio? Dio, giunto sulla terra per dare una punizione esemplare alla figlia Ea, si ritrova paradossalmente vittima della cattiveria umana che lui stesso ha creato. Il cerchio si chiude, la ruota gira, il karma fa il suo lavoro: tutto va avanti anche senza Dio in fondo.

Moltissimi sono i riferimenti alle produzioni francesi: The Brand New Testament strizza l’occhio al Favoloso mondo di Amélie per la poesia, i toni onirici e la bellissima colonna sonora, emula L'eleganza del riccio per la delicata finezza e sorride alla Cena dei cretini per le risate che strappa. Non è per niente facile trovare la ricetta perfetta per una commedia capace non solo di far ridere di gusto, ma anche di emozionare; tuttavia, nel caso di The Brand New Testament, il regista vi è perfettamente riuscito. Una piccola gemma del cinema franco-belga, da gustare quando si ha voglia di ridere e sognare allo stesso tempo.

 

Photo credits: www.brusselslife.be

 

 

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