Back Street – La donna proibita

Anno: 1932

Regia: John M. Stahl

Cast: Irene Dunne (Ray Schmidt), John Boles (Walter Saxel), George Meeker (Kurt Shendler)

 

Basato sull’omonimo romanzo best seller di Fannie Hurst, Back Street rappresenta senza ombra di dubbio una delle produzioni più di successo della Universal Pictures, all’epoca in cui il giovane imprenditore Carl Leammie Junior ne era alla guida.  Il film regala un cast di eccezione: i bellissimi e popolarissimi attori Irene Dunne e John Boles, ormai rappresenti ufficiali del melodramma sentimentale delle produzioni hollywoodiane anni ’30. Il film fu oggetto di diversi remake, nel 1941 (con una delle attrici care a Leammie junior, Margaret Sullavan) e nel 1961, sempre prodotte dalla Universal Pictures, seppure con leggeri cambiamenti nello sviluppo della trama.

Cosa sono le back streets? Sono quelle strade nascoste dalle arterie principali di una città, sono le strade secondarie, quelle meno popolate, quelle ideali per gli incontri clandestini. E sono proprio le back street del film a essere il teatro dell’amore proibito tra i due protagonisti del film: la bellissima Ray, conosciuta a tutti come la “ragazza più allegra di Cincinnati”, si innamora perdutamente del banchiere sposato Walter. Tra i due nasce una tormentata storia d’amore, che il passare del tempo non scalfirà e tuttavia, non farà nemmeno evolvere i loro ruoli: i due saranno destinati infatti ad essere eterni amanti, condannati a un limbo di incontri clandestini e infelici, fino alla morte di uno dei due.

Il ruolo della vittima, di colei che muove lo spettatore alla compassione, spetta come sempre alla donna: è Ray infatti che rinuncia a tutto (al lavoro, a dei figli, a un matrimonio, a una vita vissuta alla luce del sole e senza bugie), oppressa da quella che è una vera e propria esperienza di violenza emozionale trasformata nella confezione elegante del grande amore tormentato. Il film inizia con una Ray spumeggiante, tutta balli, sorrisi e vogli di vivere. Man mano che il film procede invece, Ray gradualmente perde la sua verve, la sua naturale predisposizione a ridere, la sua giovinezza e la sua bellezza. Walter ama molto Ray: le compra un appartamento, le permette di andare a giocare al casinò, professa il suo amore per lei anche davanti ai figli. Tuttavia, Walter non lascerà altro che il vuoto dietro di sé, trascinandosi anche nella tomba la povera Ray. Un film che fa riflettere molto sulla condizione della donna, e sulle molte dipendenze (sociali, economiche, emotive) che spingono alla totale sottomissione verso un’altra persona.

 

Recensione di Alice Michelini

Photo credits: films-classiques.blogspot.com

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