Anno: 1930
Regia: Tay Garnett
Cast: Helen Twelvetrees (Frankie), Phillips Holmes (Dan), Ricardo Cortez (Johnnie)
Infelicemente tradotto in italiano con il titolo “La stella della Taverna Nera”, Her man è un rustico melodramma ambientato in un bordello della Havana. Protagonisti della scena sono l’affascinante marinaio Dan, sospeso sulla terraferma in attesa del prossimo ingaggio in mare, la cinica prostituta Frankie che ha sempre e solo conosciuto la realtà del bordello e il suo spietato pappone Johnnie. La trama è molto scontata: la giovane prostituta e il marinaio si innamorano e vogliono fuggire insieme, e da copione, il pappone lo impedisce.
La trama, tuttavia, è molto rappresentativa del tema della fuga, funzionale al conseguimento di un futuro glorioso. Il sogno americano, così caro al cinema hollywoodiano degli anni ’30, e così radicato a livello culturale, è quello che spinge Dan e Frankie a mettersi soli contro tutti, spinti dalla convinzione che attraverso la propria determinazione e il lavoro onesto sia possibile raggiungere un migliore tenore di vita e la realizzazione personale. Anche il lieto fine è scontato, ma la missione del film non è quella di stupire lo spettatore: piuttosto quella di coronare il mito dell’agency e della self-realization, in perfetto stile americano.
Recensione a cura di Alice Michelini