EP. 14 - Soul, il film PIXAR

 

    Ogni mese un articolo per trattare da vicino proprio quelle questioni che riguardano i ragazzi ma che sono così difficili da dire, quelle questioni che sembrano impossibili da spiegare.
    La rubrica ALL YOU NEED IS FREUD nasce dal desiderio di parlare di psicologia a giovani fruitori, attraverso l'analisi di serie tv, film e canzoni contemporanee.


IL DESIDERIO NON HA OGGETTO

J. Lacan, uno dei padri della psicoanalisi ha la fama di essere un autore piuttosto criptico. Succede spesso che per orientarsi tra i suoi scritti gli studenti imparino a memoria alcune delle sue frasi “slogan” che in qualche modo li illudono di avere decifrato il suo insegnamento. Una di queste frasi piuttosto conosciute è “Il desiderio non ha oggetto”. Frase apparentemente semplice nasconde alcuni dei capisaldi della teoria psicoanalitica. Ci si mette anni ad afferrarne davvero il concetto, anni di letture e di studio complicato: oppure si guardano le due ore del nuovo capolavoro Disney, “Soul”.

Se nei classici dell’ animazione ci avevano ormai convinto che il talento l’amore e il duro lavoro sono le uniche strade del riscatto e della salvezza, stavolta improvvisamente, proprio la Pixar, ci dice che tutto questo non basta. Smarrimento.

Non è importante avere legami, una famiglia, un partner, un animaletto domestico, degli amici? Importante ma non sufficiente.

Non è fondamentale scovare l’ abilità per cui siamo stati messi al mondo: cantare, ballare, volare, regnare, costruire palazzi col ghiaccio? Sicuramente è un inizio, ma non basta.

 

JOUISSANCE

Cosa ci rende dunque adatti alla vita? Nel film, uno dei protagonisti è 22, un’ anima non ancora nata, una delle prime anime ad essere state create che da millenni però non è in grado di conquistare “il pass” per scendere sulla terra. Ci provano in tanti ad aiutarla, tutte le menti più illuminate che la storia ricordi (Madre Teresa di Calcutta, Einstein, Picasso, Edison, Marie Curie, Carl Jung…solo per citarne alcuni). Tutti i mentori si concentrano sullo sviluppo dei possibili talenti di 22, qualcosa però non basta mai, il pass non si accende, 22 non può mai cominciare a vivere.

Cosa manca? Come si accede alla vita? Altre figure che si incontrano nel film sottolineano questo enigma: le anime perdute, troppo affaticate dall’ansia, dal lavoro, dalle ossessioni anche loro si trovano, seppur vive, separate dalla vita.

Cosa serve dunque per vivere, di cosa c’è davvero bisogno se il talento, l’amore e il duro lavoro non sono sufficienti?

Serve la “Jouissance” ci indicherebbe Lacan e ci indica con altrettanta fermezza Soul. Cosa significa questo altro complicato termine mutuato dalla psicoanalisi? E’ il pass per la terra applicato sul petto di 22, un mix fatto di desiderio e godimento: un gusto per la vita che si rinnova, un saperci fare con la gioia, la tristezza, la passione, i sintomi, i legami, il talento e tutta quella altra roba li.

La Pixar ci dice chiaramente con questo film che non basta ottenere ciò che si desidera per essere pieni di gioia. Non basta il Principe a Cenerentola, il Regno ad Elsa, Vagabondo a Lilly, la mamma e il papà a Rapunzel per vivere per sempre felici e contenti. Spesso ascoltiamo i pazienti dire: se conquisto quella ragazza sarò davvero felice, mi sentirò bene solo quando otterrò la laurea, se mi prendono in quel posto di lavoro posso finalmente ritenermi fortunata. Scoprono immancabilmente qualche tempo dopo la realizzazione dei loro sogni, che invece si sentono esattamente come prima. Il desiderio di vivere è qualcosa che è necessario che rimanga sempre un pò insoddisfatto, che rilanci ciascuno di noi continuamente oltre il punto in cui  siamo arrivati. Soul ci spiega questi concetti macroscopici in poco meno di due ore, lo fa con precisione e poesia, senza saturare nessuna nozione, senza infarcirci di ricette universali, la fa come solo l’arte sa fare.