EP. 20 - Sally, elogio del (dis)equilibrio

Ogni mese un articolo per trattare da vicino proprio quelle questioni che riguardano i ragazzi ma che sono così difficili da dire, quelle questioni che sembrano impossibili da spiegare. 

La rubrica ALL YOU NEED IS FREUD nasce dal desiderio di parlare di psicologia a giovani fruitori, attraverso l'analisi di serie tv, film e canzoni contemporanee.

 

Sally, elogio del (dis)equilibrio

Sally è una delle canzoni più significative di Vasco Rossi, racconta di lui, al femminile
Vasco ci dona questa perla incarnando le sembianze femminili per comunicare quanto sia complicato vivere. Una donna possiede senza dubbio migliori capacità introspettive e superiorità di lettura simbolica rispetto a un maschio.
Vorrei soffermarmi sulla frase tatuata sulla pelle di numerosi fan: “la vita è tutta un equilibrio sopra la follia”.

L'EQUILIBRIO

Da sempre il concetto di equilibrio rimanda a qualcosa di positivo, di tranquillo, una persona “equilibrata” viene considerata pacata, quieta e riflessiva. Il concetto di equilibrio espresso da Vasco rinvia invece alla difficoltà di mantenere uno stato di armonia e stabilità di fronte alla vita, la vita intesa come follia contraddittoria permeata dal dubbio.  
Sono frequenti i giorni in cui “non si ha più voglia di fare la guerra”, per poi, invece, trovarsi a combattere contro le proprie fragilità, le proprie emozioni, l’amore e le contraddizioni stesse dell’esistenza.
La contraddittorietà di Sally è la sua ricchezza, solo immergendosi nel profondo della propria sofferenza si è in grado di fare in modo che “la vita non è stata tutta persa”, Vasco ci ricorda che “ogni distrazione e debolezza e ogni candida carezza” possono produrre dolori strazianti a cui è difficile sottrarsi.

GLI ERRORI E LE COLPE

Gli errori spesso ci immobilizzano in sensi di colpa che perdurano per lungo tempo; colpe che talvolta è impossibile vincere, ma con le quali possiamo convivere e cercare di comprendere. Il pensiero che “passa per la testa, forse la vita non è stata tutta persa” è fugace e va colto al volo; cercare una spiegazione a tutto è impossibile. 
La sentenza “forse, ma forse, ma sì….” mi sembra un’ottima motivazione per non mollare, mai.

LA PAURA DI CADERE

La psicoanalisi lo insegna: dove c’è dolore c’è ricchezza, le persone che si interrogano, che sono lacerate dai dubbi incarnano coloro che portano con sé un dono. Il (dis)equilibrio è sempre sopra la follia, il (dis)equilibrista è l’artista che può cadere da un momento all’altro dalla fune, oscillando tra la paura di precipitare nel vuoto e l’esaltazione di resistere e faticare nel mantenere la posizione, il (dis)equilibrio costa impegno e resistenza. 
Sopra il baratro della follia, il funambolo attraversa la vita in (dis)equilibrio su un filo sottile, lo scopo è arrivare dall’altra parte; sotto il filo sospeso non sempre c’è una rete. 
Non serve cercare a tutti i costi una stabilità, non serve rincorrere chissà quale ipotetica felicità stabilita dagli altri, ricordiamoci che il semplice cadere della pioggia può essere il suono più dolce che abbiamo mai ascoltato, “…senti che bel rumore”.