The Disaster Artist | Torino Film Festival 2017

di James Franco - USA (2017) Scheda del film
Con James Franco, Dave Franco, Seth Rogen, Alison Brie, Josh Hutcherson, Zac Efron, Kate Upton

https://youtu.be/cMKX2tE5Luk


Uno dei film più attesi quest’anno al Torino Film Festival era indubbiamente l’ultima opera dell’eclettico regista-attore-sceneggiatore-scrittore-pittore-docente universitario James Franco, The Disaster Artist, arrivato nel capoluogo piemontese dopo l’accoglienza trionfale ricevuta lo scorso settembre a Toronto. The Disaster Artist racconta la vera storia delle disavventure produttive di The Room, da molti considerato il più brutto film mai realizzato, nonché uno dei più (involontariamente) divertenti, divenuto negli anni un vero e proprio oggetto di culto, ancora regolarmente proiettato in diversi cinema statunitensi e inglesi davanti a un pubblico sempre in visibilio e attivamente partecipe di ogni scena. James Franco, oltre a dirigere, interpreta lo strampalato autore di The Room, l’aspirante attore Tommy Wiseau, di cui il critico statunitense Doug Walker ha detto: “Avete presente quel tipo inquietante che vi guarda sempre in modo strano in metropolitana? Beh, sembra che abbia fatto un film”. Di Wiseau ancora oggi si ignorano il vero nome, l’età reale, il suo luogo di nascita (nonostante un fortissimo accento dell’est Europa e le sue sembianze da quarantenne Wiseau durante le riprese del suo primo e ultimo film sosteneva -e continua a sostenere- di essere un ventenne di New Orleans), nonché l’origine del suo ingente patrimonio (avrebbe pagato di tasca sua almeno sei milioni di dollari). Franco si cala totalmente nei panni di Wiseau, diventandone una perfetta copia, e non c’è dubbio che questa sia la migliore interpretazione della sua carriera, la più sentita. Seth Rogen, amico di Franco che in The Disaster Artist interpreta il segretario di edizione di The Room, oltre a raccontare quanto Franco si sia immerso nel ruolo (pare abbia diretto il film senza mai uscire dal personaggio), ha dato una propria interpretazione del perché questi abbia voluto raccontare questa storia e perché sia riuscito così bene a diventare Wiseau: “Franco, avendo realizzato un sacco di cose artistiche, è sempre stato incompreso, male interpretato, e la gente trovava stupide le cose che a lui piacevano, e viceversa”. Wiseau, considerato uno dei peggiori registi di ogni tempo, diventa quindi paradossalmente il riflesso di un regista invece molto apprezzato, che in lui rivede i suoi stessi desideri e i suoi stessi problemi, solo amplificati a dismisura, fino al grottesco: il genio e l’incapace sono alla fine due facce della stessa medaglia, proiezioni speculari di identiche istanze. Entrambi vogliono con tutto il loro cuore far sentire la loro voce, ed entrambi quando vi riescono non vengono capiti. Le differenze quindi si riducono veramente a poca cosa, e il fatto che abbiano o meno talento è poco più di un accidente. Il problema, in questo caso, è che Franco non è certo un incapace, ma probabilmente nemmeno un genio, e il suo discorso sull’arte e gli artisti rimane in superficie, senza mai affondare davvero nel senso del film, al contrario di quanto era avvenuto in un’altra opera che portava avanti lo stesso discorso, e lo faceva molto meglio, Ed Wood di Tim Burton, dove dai punti di contatto tra i due registi (il Wood personaggio e il Burton reale) scaturiva la rappresentazione della vera natura del cinema.

The disaster artist poster

Ma The Disaster Artist è tutt’altro che un fallimento, perché è un film divertentissimo, a tratti esilarante, e sebbene non approfondisca le riflessioni che lancia, permette allo spettatore di ridere su degli spunti comunque interessanti, e non solo dell’assurdità delle vicende. Certo, però, viene da chiedersi quanto sia importante conoscere la fonte per apprezzarlo fino in fondo. Chi scrive ha visto e rivisto The Room, e ha potuto apprezzare fino in fondo tutti i riferimenti e le allusioni, gustandosi i retroscena delle sequenze demenziali che ormai conosce a memoria, e ridendo del cast e della troupe assillati dalle stesse domande che chiunque davanti al film di Wiseau si pone: perché ogni tre per due i personaggi vanno a giocare a football in mezzo alla strada indossando uno smoking? Perché un sacco di gente si infila in casa dei protagonisti per fare sesso? Perché la madre di Lisa esordisce annunciare di avere il cancro se poi ciò non ha alcuna rilevanza nella trama e nessuno ne parla più? E come diavola recita il protagonista? Anzi, come diavolo parla?! Il dubbio è che per chi non conosce The Room, The Disaster Artist perda mordente, riducendosi a un buon film sulla bizzarra amicizia tra un weirdo dal cuore d’oro e un ragazzo pieno di sogni pronto a tutto per seguirlo, Greg Sestero, coprotagonista di The Room interpretato qui dal fratello di Franco, Dave. Ci sono dunque numerose problematiche che impediscono al film di diventare un grande film, una pietra miliare del cinema sul cinema. Ed Wood e tanti altri sono di un livello superiore. Ma per chi The Room lo ha visto è imperdibile. Gli altri potranno comunque godersi un’ottima commedia trascinata da un gigantesco James Franco, e, perché no, potrebbero decidere di vedere per la prima volta il “miglior peggior film mai fatto”.

Per la redazione Marcello Bonini.