di Francesca Iacobo
Grande fermento per questa anteprima di David Lynch - The Art Life. Il Kinodromo ha presentato il 24 ottobre alle 21.15 al Cinema Europa la prima visione regionale del film sul grande regista, un'opera che raccoglie spezzoni della vita di Lynch e dei suoi stessi film. Una miscela di immagini, musica ed estratti della sua produzione cinematografica, per cercare di far luce sul regista sia come artista che come persona.
Il film ha raccolto numerosi appassionati negli spazi del Kinodromo; prima della proiezione del film vi è inoltre stata la visione di cortometraggi e rarities di David Lynch al Loft, a seguire la presentazione del film al Cinema Europa.
I registi Jon Nguyen, Rick Barnes e Olivia Neergaard-Holm girano un documentario di 90 minuti, un vero e proprio viaggio nel tempo che ci fa esplorare a fondo la vita dell'artista, dai suoi primi passi al raggiungimento di quella che sarà la fama mondiale. Si ripercorrono quindi i primi 30 anni della vita di Lynch, dai racconti felici della sua infanzia in Montana, dove trascorre i primi anni in un sereno ménage familiare, gli anni dell'adolescenza nell'odiata Philadelphia che avrà su di lui un effetto negativo provocandogli numerose ansie e paure, fino agli anni della sua prima produzione cinematografica.
La vita dell'uomo si interseca con quella dell'artista: viene raccontata la vera passione di Lynch per la pittura, una passione a cui lui stesso sente di non essere portato quando afferma "I miei quadri fanno schifo", unita però alla sensazione di dover sempre creare qualcosa di artistico per dare un senso alla sua vita. In questo film Lynch non solo dipinge, fuma sigarette e beve caffè, ma si racconta attraverso una vera e propria suggestione di immagini e l'intersecarsi di personaggi a lui vicini, anche se per un breve periodo di tempo, ma fondamentali per la sua evoluzione personale.
Potremmo così riassumere questo film: una vera e propria suggestione, quello che lascia lo spettatore in una specie di stato di trance dall'inizio alla fine e che riesce a trasportarlo nella stessa dimensione del regista. Questo anche grazie agli spezzoni dei film al suo interno, dalle scene di The Alphabet, suo primo cortometraggio che gli spalancherà le porte dell'American Film Institute, a quelle inedite di The Grandmother, corto interamente realizzato nella sua casa. Infine parti del primo lungometraggio del regista, Eraserhead - La mente che cancella, film in bianco e nero girato nel 1977 nelle stalle dell'American Film Institute, che segnerà la vera rampa di lancio per il suo cinema.
Lynch con la sua produzione ha cambiato la storia del cinema, grazie alla capacità di trasportare sullo schermo il suo immaginario morboso e angosciante, e questo documentario, ripercorrendo la sua sperimentazione visionaria, aumenta ulteriormente quella fascinazione che da anni cattura non solo i cinefili ma anche un pubblico più ampio.
Per chi se lo fosse perso lo potrà vedere in replica mercoledì 26 ottobre, alle 21.15 al Cinema Europa, preceduto dal consueto appuntamento al Loft Kinodromo prima e dopo il film. Qui il link dell'evento e del programma del mese di novembre.