di Francesca Iacobo
Continuano gli appuntamenti di gennaio al Kinodromo. Ieri sera al Cinema Europa è stato proiettato in anteprima assoluta il docu-film Neon (1981-2011), la storia della galleria Neon dalla sua fondazione nel 1981, fino alla chiusura nel 2011.
Prima del film al Loft Kinodromo vi è inoltre stata la visione di molti materiali fotografici inediti di Neon; uno sguardo laterale sul mondo dell'arte a cui sono intervenuti Gino Gianuizzi, artista e curatore della galleria, Ivo Bonacorsi, artista, Mili Romano, artista curatrice e docente, con la presentazione di Roberto Daolio.
Il regista Emanuele Angiuli ci dà in 64 minuti una visione di questa galleria d'arte, che nasce da un progetto di Gino Gianuizzi, Maurizio Vetrugno, Valeria Medica, Stefano Delli e Antonia Ruggeri. Una storia che attraversa trent'anni e quattro sedi, da via Solferino a via Avesella a via Bersaglieri fino a via Zanardi, con un'appendice a Milano prima in corso Garibaldi, poi alla Fabbrica del Vapore. Dopo l’incontro con Francesca Alinovi e l'esperienza dell’Enfatismo, dal 1981 al 1983, nel 1988 Neon diventa un vero e proprio spazio espositivo, dedicandosi alla promozione delle nuove generazioni di artisti.
Il documentario parla infatti di come Neon, attraverso le testimonianze di artisti e fondatori, sia sempre stato uno spazio dove gli artisti erano liberi di sperimentare le proprie opere, qualcosa che volesse fornire uno sguardo laterale sul mondo, senza volersi impossessare dell'arte degli artisti, ma lasciando appunto sempre una grande libertà creativa, indipendentemente da quelle che potevano essere le esigenze di mercato che valutavano un'opera come vendibile o meno. Immagini, video e testimonianze che raccontano la storia della galleria e riescono ad introdurre lo spettatore in una vera e propria dimensione artistica.
Come viene raccontato nell'opera, Gino Gianuizzi, uno dei fondatori di Neon, entra nel sistema dell'arte senza fare quel percorso tradizionale che valuta anche quelle esigenze commerciali. La Neon era di più, era quel luogo della possibilità; la possibilità di partire da uno spazio per condividere qualcosa che non è solo artistico ma riflette appunto quel flusso d'arte e musica che si contaminano. Un luogo di passaggio e di transito per molti artisti e di persone che iniziavano ad entrare nel mondo dell'arte, un luogo di condivisione e di incontro tra persone dai comuni interessi, e alla fine un luogo che rappresenta una parte di Bologna, una parte che probabilmente non cesserà mai di esistere.
https://www.youtube.com/watch?v=QitR6KqDd3Y
Da non dimenticare l'appuntamento di stasera alle 19 al Loft Kinodromo con il Kinodromo meets Palestine, nel quale vi sarà una selezione di cinque corti sulla storia delle donne palestinesi a cura della videomaker Sahera Dirbas. L'ingresso è gratuito con la tessera AICS (8 €).
Per il programma completo consultare il link.