Steve Coleman al Bologna Jazz Festival
14 novembre 2016 teatro Duse, Bologna
Recensione di Paola Chindemi
Ieri sera al teatro Duse uno Steve Coleman come non si è mai visto dal vivo!
Dopo anni lo vediamo riunito con il Council of Balance, con il quale ha prodotto il disco Genesis (pubblicato come parte di un doppio album dalla BMG/RCA nel 1997). La rinnovata collaborazione ha portato alla pubblicazione del disco Synovial Joints e alcuni dei suoi brani sono stati eseguiti, come ricorda lo stesso Coleman durante i saluti finali, nel corso del concerto con alcune aggiunte estemporanee.
Sul palco, ad accompagnare lo straordinario sassofonista, erano presenti anche i Doelen Ensamble, gruppo olandese composto da ben undici elementi.
Il concerto, durato circa due ore, ha mostrato al pubblico il grande talento di Coleman quale grande esploratore delle possibilità combinatorie dell'improvvisazione, mentre i membri dei Five Elements hanno animato il concerto con solisti jazz, fiati di estrazione classico-contemporanea, una ritmica elettrificata, archi e percussioni sia latineggianti che classiche.
Da questa incredibile fusione di generi nasce una musica fluviale, arricchita da molteplici stratificazioni sonore, create non solo grazie alla camaleontica orchestrazione, ma soprattutto dall'incrocio del modernismo jazz newyorkese con brani di improvvisazione.
Anche in quest'ultimo concerto Coleman è riuscito a rinnovare la sua musica: essa incontra nuovi orizzonti di sperimentazione creativa che la rendono incredibilmente suggestiva ed emozionante.
La figura di Steve Coleman, chicagoano classe 1956, è una delle più avvincenti e affascinanti del jazz contemporaneo. Cresciuto a suon di R&B, trovò un importante stimolo per la sua crescita musicale nei veterani della scena jazz chicagoana, tra i quali spicca Von Freeman. Trasferitosi a New York ebbe la possibilità di collaborare con le big band di Thad Jones e Mel Lewis, di Sam Rivers e di Cecil Taylor. Ai suoi primi anni newyorkesi risalgono anche una serie di importanti collaborazioni come sideman: con Dizzy Gillespie, David Murray, Dave Holland, Michael Brecker, Abbey Lincoln.
Ma il nome di Coleman è indissolubilmente legato al collettivo M-Base, di cui fu co-fondatore e alla cui estetica fanno riferimento le varie sue formazioni, tra le quali i Five Elements sono la band assurta a maggiore notorietà. Con la loro combinazione di jazz, funk, soul, world music (particolarmente accentuata è la matrice ritmica africana) i Five Elements sono stati il modello per successivi organici come i Metrics e la Mystic Rhythm Society.
Per maggiori informazioni sull'artista si può visitare il sito.