Il manoscritto ideale

Dopo mesi passati sulle sudate carte abbiamo finalmente completato il nostro libro e abbiamo pure la pretesa di pubblicarlo? Prima ancora di pensare a spedire il manoscritto a una casa editrice, dobbiamo assicurarci che sia formalmente corretto e facile alla lettura. Il primo passo è rileggere quello che abbiamo scritto anche a distanza di tempo, in modo da avere una visione abbastanza fresca della nostra opera.

Ma è chiaro che il nostro giudizio sarà di parte. Si rende dunque necessario l'intervento di un lettore che faccia da primo revisore. Non stiamo parlando del nostro migliore amico o dei nostri genitori, ma di qualcuno pronto a fornire la propria opinione, sia essa di nostro gradimento o meno. Ricordiamoci sempre che non scriviamo solo per noi stessi, ma anche e soprattutto per i nostri futuri lettori. Per questo, un collaboratore esterno sarà in grado di notare più facilmente eventuali buchi narrativi, oltre ai semplici errori grammaticali o sintattici.

Quando avremo ripulito e corretto la nostra opera potremo effettuare il passo successivo: cercare una casa editrice adatta a pubblicarla. Ovviamente è consigliato proporre l'opera a più di un editore, così da aumentare la probabilità di risposta positiva. Ricordiamoci di controllare il catalogo di ognuno di essi, verificando così che il nostro elaborato sia adeguato alle rispettive linee editoriali. In più, per evitare sorprese, prestiamo particolare attenzione, anche attraverso la consultazione di forum e siti specializzati, al tipo di contratto proposto, con particolare attenzione alle eventuali richieste di contributi da parte dell'autore.

Infine, dobbiamo tenere presente che anche le modalità di invio dei manoscritti variano: alcune case editrici richiedono l'invio cartaceo in più copie, altre accettano invii telematici, altre ancora suggeriscono l'invio di una sinossi e di una lettera di presentazione, altre volte non viene nemmeno richiesta l'opera per intero. La priorità è dunque informarsi. Di seguito ci limiteremo a fornire qualche consiglio generale sull'argomento.

Il manoscritto deve essere di facile lettura: dovremo scegliere un font senza troppi vezzi, come il Times New Roman o l'Arial, con una misura sui 12 o 13 punti. Consigliamo, anche se non è sempre pretesa, un'interlinea di 1.5 e un margine classico di 2 cm per facilitare eventuali correzioni. Allo stesso scopo stamperemo il manoscritto solo fronte, in modo da rendere più agile la consultazione delle pagine.

La rapidità di consultazione dipenderà anche dalla rilegatura che sceglieremo. In realtà si tratta di un argomento abbastanza dibattuto, visto che non sempre la rilegatura è richiesta, fermo restando che le pagine vanno numerate. Se però decidiamo di rilegare il manoscritto, consigliamo una rilegatura molto semplice, a spirale. Va categoricamente evitata una rilegatura professionale tipo tesi di laurea o libro, visto che renderebbe molto arduo il lavoro di editing e che è un'operazione che di certo non compete a noi.

 

Alessandro Diele e Francesca Panciroli