Genere: animazione
Anno: 2016
Regia: Chris Prynoski
Un anno dopo averlo presentato a Tribeca, il regista televisivo Chris Prynoski porta al Future Film Festival il suo lungometraggio d'esordio, Nerdland, storia tragicomica di una coppia di amici di Los Angeles disposti a tutto pur di diventare famosi.
Il film vanta alcuni collaboratori d'eccezione, a partire dal suo ideatore e sceneggiatore, Andrew Kevin Walker, forse poco noto ma che può vantarsi di aver scritto grandi classici moderni come Seven o Il mistero di Sleepy Hollow; a prestare la propria voce a uno dei due protagonisti è invece Paul Rudd, star dell'universo Marvel (è Ant-Man).
Nonostante queste ottime premesse, però, il film è stato accolto piuttosto negativamente da pubblico e critica, e non ha ancora ottenuto una distribuzione. Certi giudizi sono però fin troppo duri, perché, sebbene non ci si trovi davanti a un grande film, si ha comunque la possibilità di divertirsi con la sua satira facile ma divertente.
Nerdland è un film ibrido. Si inserisce nel filone dei cartoni per adulti brutti, sporchi e cattivi, ma non arriva mai a eccedere, risultando così quasi come il frutto di un compromesso. La Hollywood di Prynoski, coi suoi colori acidi, è un luogo lurido, in cui angolo è popolato da esseri orrendi, e nonostante non siano risparmiate allo spettatore immagini forti, non si raggiungono mai gli eccessi di altri prodotti (a partire ovviamente da South Park).
Probabilmente è questo ad aver fatto storcere il naso ai più, il suo non aver osato fino in fondo, nonostante le premesse. Dopotutto, una certa volgarità (visiva e orale) può essere molto adatta per raccontare l'abbruttimento che si cela dietro l'ossessione per la fama (spesso scambiata per gloria). Nello scartare questa strada, Prynoski e Walker optano per una comicità che non si può certo definire raffinata, ma che sicuramente è più sottile e ironica (se South Park sa benissimo come mescolare satira e volgarità, o per meglio dire sa sa fare satira attraverso la volgarità, molto spesso certi suoi epigoni hanno pensato che bastassero offese e parolacce per criticare la società contemporanea), fatta di citazioni e scherzi, arricchita da azzeccati tocchi nonsense.
Non che la sua invettiva risulti particolarmente brillante, l'attacco alla società della spettacolarizzazione viene portato avanti attraverso accuse ovvie e fin troppo note, ma Nerdland riesce comunque a costruire un piccolo mondo deliziosamente brutto, abitato da personaggi azzeccati che alla fine riescono a entrare nel cuore dello spettatore. C'è poi il ritmo, c'è la comicità, e c'è un finale tronco fortemente simbolico che funziona.
Prynoski e Walker volevano probabilmente fare un film che accontentasse un po' tutti, ma che alla fine non è piaciuto né ai seguaci dell'animazione tradizionale né agli amanti dell'estremo. Però, tutto sommato, funziona e diverte, e non è poco.
Visto e recensito il 3 maggio 2017 al Future Film Festival da Marcello Bonini per la redazione di Flashgiovani.