DAVIDE BART SALVEMINI
Intervista
Ciao Davide, raccontaci un po’ di te.
Sono nato a Terlizzi (BA) e all’età di circa 9 anni mi sono trasferito a Ravenna. Il disegno è sempre stata la mia passione, che ho coltivato iscrivendomi all’Accademia di Belle Arti di Bologna e poi all’Isia di Urbino. Oggi questa passione si è trasformata in lavoro, difatti curo la grafica per due importanti locali di Ravenna, Bronson e Hana-bi.
Perché la street art?
Ho sempre detestato le claustrofobiche piccole dimensioni della tela, preferendo le superfici ampie, come i muri che mi piace dipingere interamente, occupando tutto lo spazio a mia disposizione attraverso texture diverse. I personaggi dei miei muri si muovono in uno spazio bidimensionale fatto da tinte piatte che esplodono in geometrizzazioni fisionomiche. Sui miei muri non c’è spazio per sfumature e ombre, uso solo colori vivaci.
Il mio primo murales risale al 2014 nell’ambito di Subsidenze Festival Street Art a Ravenna. Nel 2015 ho curato il manifesto della seconda edizione del Festival, oltre a parteciparvi con un nuovo murales. Da settembre del 2015 vivo a Bologna dove ho realizzato due muri, uno al Labàs e uno da Dynamo.
Quali sono i tuoi soggetti preferiti?
Il mondo animale mi ha sempre affascinato ed fonte d’ispirazione oltre che soggetto delle mie opere. All’inizio avevo inventato un personaggio che disegnavo ripetutamente: un uomo con la testa di uccello. Poi man mano me ne sono distaccato e ho iniziato a sperimentare nuovi soggetti, variegando il mio percorso di ricerca.
Qual è il tuo motto?
“Sapere Aude”. Sono una persona molto curiosa, osservo ed indago tutto ciò che mi circonda perché mi piace scoprire da cosa si compone, d’altronde tutto quel che è intorno a noi è il frutto di cose già inventate e sperimentate: il nuovo non esiste più. Così io guardo alla letteratura, ai manga e al cinema traendo continuamente idee che rielaboro e trasformo nelle immagini che popolano i miei muri e le mie opere grafiche
Guarda il video del making of dell'opera.
