La frase più bella che ho sentito l'ha detta un bambino. Alla domanda "Che cos'è un disegno?" ha risposto: "Un'idea con intorno una linea". Ecco, questo è quello che faccio io.
Presentato in anteprima alla 73° Mostra del Cinema di Venezia, Bozzetto non troppo, ultima fatica del regista Marco Bonfanti (già autore de L'ultimo pastore), è un ritratto ironico e intimo dell'autore di West and Soda e Allegro non troppo.
Abbiamo assistito all'incontro, avvenuto presso il Cinema Lumière di Bologna il 28 ottobre 2016, di presentazione dell'opera con la presenza del regista, dello stesso Bruno Bozzetto e della produttrice Anna Godano.
Il documentario ricostruisce i momenti di vita di Bozzetto, i riconoscimenti internazionali e le sue opere fondendo animazione, pellicole di repertorio in Super 8 e riprese dal vero, in cui è possibile ammirare gli straordinari paesaggi del Lago di Monate e delle alpi lombarde. Un luogo magico e fantastico allo stesso tempo in cui il Maestro dell'animazione italiana passeggia, corre, salta (esattamente come i suoi personaggi disegnati) mostrandoci la sua casa piena di animali e gadget firmati John Lasseter e Matt Groening.
Un inno alla creatività e alla libertà artistica che s'intreccia con un'analisi lucida sulla condizione del cinema d'animazione italiano e sui cambiamenti della società contemporanea. Dal ritratto di Bonfanti esce fuori un personaggio che ha fatto della semplicità e della linearità il suo stile di vita senza però mai scadere nella banalità, anzi anticipando molti dei temi "adulti" nell'animazione che verranno poi affrontati anni dopo dai suoi eredi della Pixar e dello Studio Ghibli.
Molto interessante è stato l'incontro con Bruno Bozzetto alla fine della proiezione. Il regista ha illustrato il lavoro suo e degli animatori del suo studio (lo Studio Bozzetto a Milano) e soprattutto le difficoltà ma anche la grande passione che anima questi ultimi "artigiani" dello spettacolo.
Marco Bonfanti: Credo che fosse fondamentale fare un film su Bruno..., tutti conoscono i lavori di Bozzetto ma nessuno ne conosce il lato intimo... l'idea era quella di creare una continuità tra lui e i suoi cartoni animati... era fondamentale che fosse Bruno ad accompagnare il pubblico all'interno della storia rivolgendosi direttamente al pubblico.
Si può tranquillamente affermare che l'intento iniziale sia stato rispettato benissimo. Bozzeto non troppo è un viaggio nel cuore e nell'anima del cinema d'animazione e nella passione di un artista-artigiano che ha voluto, con la sua arte, parlare soprattutto di noi, del nostro tempo e delle contraddizioni del mondo contemporaneo.
Un documentario che diverte e intrattiene mostrandoci un ritratto umano comune e insolito allo stesso tempo e di un mondo fatto di colori e linee vivaci che prendono vita di fronte a noi con la musica classica.
Un disegno che, come affermato dallo stesso Bozzetto, "non invecchia, perché parla di un'idea, di qualcosa d'importante. Quando si lega alla realtà, allora diventa pericoloso".