Uscito dopo mesi di notizie più o meno sussurrate all'inizio e poi esclamate a gran voce dai vari social media, il numero 362 dell'Old Boy è già entrato di diritto nella storia della collana editoriale Bonelli.
Innanzitutto perché la storia segna il ritorno, dopo ben nove anni di assenza, dello stesso Tiziano Sclavi, creatore del personaggio, giusto in tempo per il trentennale della sua creatura.
Da qui la scelta della copertina per questa storia speciale: una pagina completamente bianca con la sola didascalia "Scritto da Tiziano Sclavi". Ma non si tratta solo di una geniale reclàme per il volume in questione, ma di un riassunto efficace e carico di significati nascosti per la storia in questione. Una storia che parla di silenzi.
Silenzi e solitudini come quella di Owen Travers, impiegato con problemi di alcolismo che si rivolge al nostro Indagatore dell'incubo per avere notizie del fantasma della moglie morta. Sarà il semplice vaneggiamento di un pazzo alcolizzato o questo fantasma esiste davvero? Ai lettori il piacere di scoprirlo in questa storia che pullula di citazioni nascoste tratte da film e canzoni come è nello stile di Sclavi, capace di suscitare emozioni altissime nei fan storici della serie come di quelli nuovi per cui (forse) questa sarà la prima storia di Tiziano che leggeranno.
Chi si aspetta splutter e sangue a fiumi forse potrebbe rimanere deluso, anche se elementi horrorifici non mancano di certo. Sclavi non cerca (e non ne ha certo bisogno) l'effetto per stupire ma riesce comunque a confezionare una storia ricercata che affronta un tema sociale molto importante (l'alcolismo) non rinunciando però al lato emozionale del racconto.
Un'operazione di certo non facile che conferma la grande capacità da storyteller del creatore di Dylan Dog.
Tremate, dunque, Tiziano Sclavi is back!