Anno: 1952
Regia: Stanley Donen, Gene Kelly
Cast: Gene Kelly (Don Lockwood), Donald O'Connor (Cosmo Brown), Debbie Reynolds (Kathy Selden), Jean Hagen (Lina Lamont)
Recensito il 30 giugno 2016 da Chiara Pagliochini
Ci sono film che non smetteranno mai di dipingere un sorriso sul volto degli spettatori e farli uscire dalla sala deliziati e leggeri. Singin' in the Rain, forse il più famoso musical della storia del cinema, è uno di questi. Capolavoro del technicolor, scintillante e sopra le righe, racconta la delicata transizione dal cinema muto al sonoro alla fine degli anni Venti.
Il film è stato proiettato al Cinema Arlecchino per il ciclo Technicolor & Co. del Cinema Ritrovato: "technicolor resta parola magica, promessa d'avventura dello sguardo, mappa d'un tesoro perduto: una visione del cinema, una visione del mondo". La proiezione è stata preceduta dal corto Sarabande (1953, regia di Albert Pierru).
Don Lockwood (Gene Kelly) e Lina Lamont (Jean Hagen) sono la coppia cinematografica del momento: star del cinema muto, i pettegolezzi sulla loro love story, in realtà mera operazione di marketing, riempiono le riviste patinate. Ma due elementi inaspettati rompono l'equilibrio: mentre cerca di sfuggire al feticismo dei suoi fan, Don viene salvato dalla giovane Kathy Selden (Debbie Reynolds), aspirante attrice dalla bellissima voce. Intanto il successo riscosso tra gli spettatori dal primo film sonoro, Il cantante di jazz, getta lo scompiglio negli studios e costringe i produttori a cavalcare l'onda.
Don e Lina devono reinventarsi attori del sonoro, con non pochi problemi: mentre Don non è portato per i ruoli drammatici, Lina ha una voce terribilmente stridula e una dizione imbarazzante. Da qui l'idea di trasformare il loro ultimo film in un musical, in cui Don può mettere a frutto il suo talento per il varietà e Lina essere doppiata dalla talentuosa Kathy. Il processo, però, non sarà privo di difficoltà e gelosie...
Singin' in the Rain è uno scrigno traboccante di gag, canzoni e frenetico tip-tap. La scena più famosa del film, in cui l'effervescente Gene Kelly balla sotto la pioggia, riempie ancora oggi lo spettatore di autentici buon umore e ottimismo. Si esce dalla sala con un'allegria perfetta e senza macchie, o forse con un filo di nostalgia. Nostalgia per quella magia di musica e technicolor che appartiene a un passato molto diverso da oggi, ma che probabilmente non smetterà mai di farci battere i piedi a tempo.
Photo Credit: Cinema Ritrovato