Attesissima come ogni anno la conferenza stampa che svela il programma della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. Il Festival, giunto alla sua 76sima edizione, si svolgerà dal 28 agosto al 7 settembre 2019 e promette anche quest’anno di incendiare il red carpet con la presenza di molti nomi internazionali e italiani del miglior cinema degli ultimi 20 anni e non solo, come vedremo da alcune eccellenti presenze.
Partiamo dal film di apertura, che sarà La vérité (The Truth) del regista giapponese Kore-eda Hirokazu, premiato a Cannes l’anno scorso. Sul grande schermo porta le attrici francesi Catherine Deneuve e Juliette Binoche e un più che maturo Ethan Hawke, ormai lontano dall’immagine di attore idolo delle ragazzine che si era guadagnato negli anni ‘90.
Il primo titolo in concorso che ha entusiasmato il pubblico della conferenza stampa della Biennale è Joker di Todd Philipps, il regista di Una notte da leoni, che riporta a Venezia Joaquin Phoenix, attore che ha dimostrato più volte in questo Festival (con The Master e I'm Still Here, per citare le due pellicole più discusse) di avere tutte le qualità interpretative e caratteriali ideali per il ruolo del villain antagonista di Batman.
Brad Pitt invece interpreterà Ad astra – Missione classificata, la pellicola di James Gray che ha mancato l’appuntamento con il Festival di Cannes per motivi di produzione: un ottimo gol per la Mostra del direttore artistico Antonio Barbera, che è riuscito ad accaparrarsi in un sol colpo un grande regista e un attore hollywoodiano.
Ed ecco l’elenco completo dei film in concorso, di cui saltano al primo sguardo, oltre ai nomi citati, quelli del francese Assayas, il discusso Polanski e il pluripremiato, tra Cannes e Venezia, Soderberg:
La vérité di Hirokazu Kore’eda
The Perfect Candidate di Haifaa Al-Mansour
About Endlessness di Roy Andersson
Wasp Network di Olivier Assayas
No. 7 Cherry Lane di Yonfan
Marriage Story di Noah Baumbach
Guest of Honor di Atom Egoyan
Ad Astra di James Gray
A Herdade di Tiago Guedes
Gloria mundi di Robert Guédiguian
Waiting for the Barbarians di Ciro Guerra
Ema di Pablo Larraín
Saturday Fiction di Lou Ye
Martin Eden di Pietro Marcello
La mafia non è più quella di una volta di Franco Maresco
The Painted Bird di Václav Marhoul
Il sindaco del Rione Sanità di Mario Martone
Babyteeth di Shannon Murphy
Joker di Todd Phillips
J’Accuse di Roman Polanski
The Laundromat di Steven Soderberg
Il film di chiusura sarà invece The burnt orange heresy dell'italiano Giuseppe Capotondi.
Durante il festival verranno conferiti il Leone d’Oro alla carriera a due grandi nomi del cinema europeo: il regista spagnolo Pedro Almodovar e l'attrice britannica Julie Andrews.
Il gigante dello streaming Netflix traghetterà al Lido tre registi di cui da anni si sentiva la mancanza: Noah Baumbach con Marriage Story (In concorso), Steven Soderbergh con The Laundromat (in concorso) e David Michod con The King (fuori concorso).
E l’Italia?
La selezione dei film italiani in concorso a Venezia non deve esser stata un compito semplice quest’anno per il direttore Alberto Barbera: i registi italiani presenti alla 76sima edizione della Biennale Cinema sono molti e tutti ugualmente amati dal pubblico come dalla critica.
Alla fine l’hanno spuntata le tre M del cinema nostrano contemporaneo: Pietro Marcello con Martin Eden, Mario Martone con II sindaco del rione sanità e Franco Moresco con La mafia non è più quella di una volta.
Tre pellicole che promettono di dare un affresco della società italiana e delle sue contraddizioni, al di là del linguaggio del racconto di fantasia come nel caso di Martin Eden, del bianco e nero del film di Moresco e della Napoli di Martone.
Il tris di registi italiani è accompagnato da molti altri nomi del Bel Paese presenti nel programma della Biennale: così Gabriele Salvatores con Tutto il mio amore e Francesca Archibugi con Vivere arricchiscono il carnet dei film Fuori Concorso, mentre Sky Studios porta in anteprima mondiale due serie tv a firma italiana: The New Pope di Paolo Sorrentino, la nuova serie con Jude Law e John Malkovich e ZeroZeroZero di Stefano Sollima, tratto dal libro di Roberto Saviano sul traffico di droga.
Uno scontro fra titani
Quest’anno più che mai la Mostra del Cinema di Venezia sarà il “Festival dei registi”: USA, Italia, Asia, Francia sono rappresentati da firme d’eccellenza, che portano in concorso linguaggi davvero differenti. Non solo: anche le major della produzione cinematografica sembrano non voler cedere facilmente il red carpet ai grandi dello streaming.
Per onor di cronaca, l’ultima parola spetta ovviamente alla Giuria internazionale del Concorso: la regista argentina Lucrecia Martel ne sarà il presidente, accompagnata da Piers Handling (Canada), storico e critico, Jennifer Kent (Australia), regista Stacy Martin (UK), attrice, Rodrigo Prieto (Messico), direttore della fotografia, Tsukamoto Shinya (Giappone), regista, Paolo Virzì (Italia), regista.
Manca solo un mese all’inizio della kermesse: mentre i pronostici si stanno già diffondendo noi preferiamo sospendere il giudizio fino al momento in cui le luci in sala si abbasseranno e lo schermo prenderà vita.