Un lungo applauso in piedi.
Così quasi un migliaio di studenti - e non solo - ha concluso l'incontro con Roberto Saviano, tenutosi nell'Aula Magna di Santa Lucia, alla presenza del Magnifico Rettore Francesco Ubertini.
In poco più di un'ora, lo scrittore partenopeo ha stregato l'attenta platea con una lezione dal titolo "Il racconto del reale. La narrazione del Potere tra il web e la strada", spiegando come la scrittura, la lettura e la forza della parola sono le vere armi con cui combattere la criminalità.
Dal 2006, anno della sua consacrazione con Gomorra, la vita di Saviano è limitata da rigide misure di sicurezza, sempre sotto scorta.
"Chi mi costringe a vivere così pensa che io non sia in grado di guardare negli occhi le persone a cui voglio parlare, ma non è così. La mia vittoria, la vittoria di un autore, si realizza nel momento in cui il lettore si riconosce in quello che legge, in quelle parole. Di solito comprendiamo il valore di quello che abbiamo quando lo perdiamo: la pagina scritta ci fa capire il valore delle cose un attimo prima di perderle."
Un'esortazione ai giovani, alle nuove generazioni, affinché si rendano conto di avere il potere di cambiare le cose. E questo è possibile solo smettendo di credere che sia importante essere cattivi sui social, ottenere approvazione, giudicare qualcuno per l'aspetto fisico.
Tante le citazioni e i riferimenti. Tra questi Malala, l'attivista pakistana Nobel per la pace, Wislawa Szymborska, poetessa polacca e il giudice Giovanni Falcone, figura molto cara a Saviano.
Lo scrittore ha poi incontrato i suoi lettori alla Libreria Feltrinelli di Piazza di Porta Ravegnana, dove ha presentato il suo ultimo libro, La paranza dei bambini.