EP 7 - MILLION DOLLAR BABY, il film

Ogni mese un articolo per trattare da vicino proprio quelle questioni che riguardano i ragazzi ma che sono così difficili da dire, quelle questioni che sembrano impossibili da spiegare. 

La rubrica ALL YOU NEED IS FREUD nasce dal desiderio di parlare di psicologia a giovani fruitori, attraverso l'analisi di serie tv, film e canzoni contemporanee.


Million Dollar baby - Cosa ne sarà del mio desiderio?

Nel corso di queste difficili settimane, in questo momento storico caratterizzato da una forte incertezza, ci sono delle domande che si ripetono spesso nei giovani. Che ne sarà dei miei sogni? Cosa ne sarà del mio desiderio?

Maggie

Queste importanti questioni, che abitualmente trovano spazio in un trattamento psicoanalitico e che, comprensibilmente, sono più presenti in questo periodo, mi hanno fatto pensare a Maggie, la protagonista di uno dei miei film preferiti, Million Dollar Baby. Maggie ha quasi 32 anni e dall’età di 13 lavora come cameriera; un padre amato ma perduto sono l’unica nota positiva di una famiglia a dir poco disastrosa. Era cresciuta sapendo una sola cosa: che era spazzatura, commenta la voce fuori campo di Scrap.

Il desiderio come vocazione

Fortunatamente l’identificazione di Maggie non è cementificata all’essere spazzatura. Maggie scopre, infatti, la sua vocazione nella boxe: si sente bene solo quando si allena. Per questo vuole diventare una pugile e ha bisogno di un allenatore per farlo. Non uno a caso, vuole Frankie, è sicura che solo con lui potrà diventare una campionessa. Frankie non vuole saperne di allenare una ragazza. Lei non demorde e continua, incessantemente, ad allenarsi da sola nella palestra di Frankie.
Intanto il tempo passa e lei non è più una ragazzina. Quando Frankie l’affronta cercando, ancora una volta, di dissuaderla lei gli risponde: “Se dovessi ragionare a mente fredda, dovrei tornare a casa, trovare una roulotte usata, comprarmi una friggitrice e dei biscotti. Il problema è che mi sento bene soltanto quando mi alleno».

Il desiderio non segue la via della ragione

Questa frase di Maggie mostra due aspetti precisi del rapporto con il proprio desiderio. Come ci insegna la psicoanalisi il desiderio non segue la strada della ragione, della razionalità e della “convenienza”. Il desiderio proviene dall’inconscio ed è ciò che “muove” il soggetto. L’altro aspetto è che il desiderio ha un effetto sul corpo. Maggie sta bene quando si allena, non importa quanto sia faticoso e quanto non sappia dove la porteranno tutti i suoi sforzi.

Il desiderio è sempre in rapporto all’Altro

Un’altra caratteristica del desiderio umano è che proviene dall’Altro e si indirizza all’Altro. La determinazione di Maggie avrà la meglio anche sulle convinzioni di Frankie che diventerà il suo allenatore e Maggie diventerà così, come desiderava, una pugile professionista.
Anche se nel film non c’è il classico lieto fine che ci si aspetta o che si vorrebbe ancora una volta, ci sono le parole di Maggie che ci possono far riflettere sulla potenza del desiderio:
“Ho girato il mondo, il pubblico ha inneggiato al mio nome, tifavano per me. Sono apparsa sui giornali, chi avrebbe mai potuto immaginarlo? Quando sono nata pesavo un chilo e cento scarsi. Mio padre diceva sempre che avevo lottato per venire al mondo (…) Ho avuto la vita che volevo”.