Un giorno a Canicola

Il terzo appuntamento della rubrica ci porta al quartier generale di Canicola edizioni. 

La redazione prende un appartamento adiacente e collegato a quello in cui vive la famiglia di Liliana, cofondatrice insieme a Edo e altri autori dell'associazione culturale, segno del fatto che il progetto ha avuto un significato forte e personale, per lei e gli altri soci, sin dalla nascita.
In realtà, come per Il Mulino, tutto è nato a partire da una rivista, di graphic novel in questo caso, dove potessero trovare spazio autori, non per forza conosciuti, che avessero in comune un tratto ben preciso: descrivere uno spaccato di realtà con un occhio, e un segno, originale, autentico, quasi primitivo per certi versi.

La serie di nomi che hanno fatto parte e fanno parte tutt'ora della "batteria" di Canicola è lunghissimo; tra tutti, Yoshiharu Tsuge, di cui Canicola ha pubblicato le edizioni italiane dei suoi lavori a partire da L'uomo senza talento in poi, e grazie al quale è arrivato un altro salto in avanti per tutto il progetto.
Un elemento importante, che definisce piuttosto univocamente questa casa editrice bolognese, è il lavoro che da sempre svolgono in ambito pedagogico circa l'educazione al fumetto, attraverso laboratori con le scuole e collaborazioni con ragazzi e ragazze più o meno giovani, un impegno che contemporaneamente aiuta chi lavora in Canicola ad avere costantemente nuovi stimoli, chi partecipa ai laboratori ad avere un "imprinting ragionato" con la decima arte

Lavorare in una realtà come questa sarebbe una delle opzioni più formative e stimolanti cui mettere mano. I collaboratori fissi ed esterni di Canicola sono persone attentamente scelte, che dimostrano di avere una sensibilità affine a chi ha creato il progetto; la possibilità di svolgere un tirocinio c'è e si guadagna con un certo impegno: l'importante è dimostrare di avere polso e capacità di affrontare gli imprevisti, che non mancano di certo, soprattutto in un contesto culturale in cui bisogna sudare parecchio per raggiungere e tenere certi livelli.

Abbiamo incrociato Canicola tante volte nel corso del tempo, li abbiamo intervistati in varie occasioni per motivi differenti.
Aver avuto finalmente la possibilità di parlare a quattr'occhi della loro specifica esperienza editoriale ci ha regalato nuove riflessioni, sia sull'associazione culturale sia sul mondo dell'editoria di fumetti in generale: la dignità artistica di questo tipo di produzione è stata ormai raggiunta, almeno a parole; ora, per correttezza, bisogna lavorare affinché il sistema-cultura italiano la riconosca nei fatti, l'aiuti a crescere e permetta ai professionisti del settore di lavorare come tali.

 

Elettra Bernacchini

 

https://youtu.be/uVXgIIt0IzE