Fagin l'ebreo di Will Eisner, tradotto da V. Stivé
Una reinterpretazione del celebre personaggio di Charles Dickens. Avido, subdolo, egoista, Fagin è il ricettatore che, nei bassifondi della Londra ottocentesca, guida un manipolo di orfani costretti a rubare per le strade. Così lo racconta Charles Dickens in Oliver Twist e, indicandolo come "l'ebreo", definisce uno dei più terribili e potenti archetipi dell'antisemitismo. Confrontandosi con lo scrittore inglese, Will Eisner riscrive e disegna Oliver Twist attraverso gli occhi di Fagin, un uomo plasmato dalle ingiustizie subite, dalla povertà e dal pregiudizio. Ma quali sono le responsabilità della letteratura - anche di quella disegnata - nella diffusione dell'odio e del razzismo? Una domanda alla quale l'autore risponde con le armi del grande romanzo d'avventure, perché, come Dickens, Eisner è convinto che attraverso le storie si possa mostrare la verità. Introduzione di Brian Michael Bendis e postfazione di Jeet Heer.
Il libro dei cinque anelli di Miyamoto Musashi, illustrato da Chie Kutsuwada.
Miyamoto Musashi scrisse "Il libro dei cinque anelli" in una caverna sul Monte Kimpo, dove si era ritirato, ormai vecchio e malato, per trascorrere gli ultimi giorni della propria vita. Testamento spirituale del famoso spadaccino, in esso la descrizione del suo personale stile di combattimento con la spada, perfezionato nel corso di un'esistenza avventurosa ed errabonda, sempre alla ricerca di avversari da sconfiggere, si intreccia con riflessioni di carattere filosofico e spirituale. Grazie all'efficace adattamento di Sean Michael Wilson e alle evocative illustrazioni di Chie Kutsuwada, l'opera di Musashi è ora una graphic novel. Lettura essenziale per tutti coloro che si interessano alle arti marziali, "Il libro dei cinque anelli" è anche un affascinante ritratto, epico e suggestivo, del Giappone del XVII secolo.
Mujeres di Pino Cacucci, illustrato da Stefano Delli Veneri
Negli anni Venti e Trenta, a Città del Messico, le don- ne furono protagoniste della vera rivoluzione. La parola stessa "femminismo" nacque in Messico in quel periodo, quando si formarono le prime Ligas Feministas animate da donne che occupavano posti di rilievo nella vita cul- turale del paese: Antonieta Rivas Mercado, Nellie Cam- pobello e Frida Kahlo: la più giovane tra loro, destinata a diventare la stella più luminosa di quel firmamento. E il personaggio chiave di questa graphic novel, dove si incontrano la precisione della rievocazione storica, il fascino della narrazione e l'immediatezza del fumetto.
Macaroni di Thomas Campi, Vincent Zabus.
Una settimana di vacanza a casa del nonno, “quel vecchio rompiscatole” che vive in una grigia città del Belgio, in una casa senza nemmeno la televisione. Non è una gran prospettiva, per l’undicenne Romeo. Ma la visita si rivelerà ricca di sorprese. Perché dietro l’apparenza scorbutica e taciturna nonno Ottavio nasconde i ricordi di una storia piena di sofferenze e sacrifici: la sua storia, quella degli italiani emigrati nel dopoguerra per lavorare, in condizioni durissime, nelle miniere del Belgio, che hanno affrontato fatica e pregiudizi, diffidenza e disprezzo. Poco alla volta il nonno racconta, anche il padre di Romeo si apre al figlio… e la vacanza diventa un’occasione speciale per sollevare il velo del silenzio e riannodare il filo con le proprie radici. Un graphic novel commovente, che narra l’odissea dei migranti sotto ogni cielo. Ma anche un libro che parla dell’incomunicabilità, della difficoltà di raccontarsi di chi, per tutta la vita, è stato abituato a tacere.
Un romantico a Milano di Sergio Gerasi
Drogo Colombo è un illustratore in crisi. Passa le giornate a cercare se stesso con un cocktail in mano in qualche bar di Milano, intrattenendo conversazioni immaginarie con poeti, artisti, scrittori del passato. Drogo Colombo ha un segreto, ma non intende svelarlo a se stesso. In una riflessione sottile e solo apparentemente surreale sull’arte, il senso della narrazione e la ricerca della felicità, Sergio Gerasi torna al romanzo grafico intimista con un’opera potente, per la quale sfodera uno stile grafico completamente nuovo, che risucchia il lettore nella pagina e lo costringe a vivere le emozioni del protagonista in prima persona, a porsi i suoi stessi dubbi su cosa esista e cosa sia immaginario. E ciò che è immaginario esiste forse meno di ciò che è misurabile empiricamente? La spugna che è dentro di noi assorbe allo stesso modo ciò che è tangibile e ciò che è irrazionale. E la spugna di Drogo ha urgente bisogno di essere strizzata.
Il nostro meglio di Thi Bui tradotto da V. Raimo
Che cosa significa fuggire da una guerra per aver salva la vita e costruire un'esistenza fragile e sradicata in un mondo nuovo, lontano, ostile, incomprensibile? In questo graphic memoir severo e commovente, doloroso e ironico, vitalistico e melanconico, Thi Bui disseziona la propria storia di figlia e di madre a cavallo tra due culture: i genitori, fuggiti dal Vietnam verso gli Stati Uniti negli anni Settanta del secolo scorso, le sono sempre apparsi due figure enigmatiche, distanti, rifratte nel prisma della Storia, della guerra, dello sradicamento. Ma nel momento in cui diventa madre, l'autrice si trova scagliata verso una nuova vicinanza emotiva, e intraprende un viaggio accidentato e dolce verso le proprie radici.
Coco. Vita di Coco Chanel di Elena Triolo
La storia di Coco è la storia di un’incredibile ascesa: la rivincita della contadina. Figlia di ambulanti, divenuta ricchissima e celebre in tutto il mondo, da adulta ha rinnegato le umili origini e l’infanzia trascorsa in orfanatrofio e ha costruito una biografia personale, mistificando la realtà. Il libro ripercorre invece la vita rinnegata, illustrando le ascese e le cadute di Coco, dai tentativi fallimentari di diventare cantante di caffè-concerto alle prime attività come modista a Parigi e Deauville fino alla nascita dell’impero Chanel con la collaborazione dell’adorato Boy Capel. Per non dimenticare il rapporto con la spia tedesca Spatz, l’accusa di collaborazionismo con il regime nazista e la fine della casa di moda, gloriosamente rinata negli anni Cinquanta, con il favore americano. Elena Triolo elabora – con il suo tratto sicuro e graffiante – un’interpretazione fiera e altera della stilista, non senza un tocco di ironia.