Jour et Nuit. Delle donne e degli uomini perduti.

14 novembre 2016

di Francesca Iacobo

Continua la nuova stagione del Kindromo con le proiezioni e le anteprime di film indipendenti al Cinema Europa e con, da quest'anno, incontri e laboratori al Loft Kinodromo, proprio per unire questi due spazi e creare un'unica esperienza per lo spettatore.

Ieri si è infatti tenuto al Loft Kinodromo il seminario sul cinema di Tonino De Bernardi, Inesausto Underground, promosso dal Kinodromo in collaborazione con Home Movies e Zomia. La sera al cinema Europa è stato inoltre proiettato il suo ultimo film Jour et nuit. Delle donne e degli uomini perduti (2014).

Un vero e proprio excursus nella vita del regista indipendente, uno dei più importanti protagonisti del cinema underground degli anni Sessanta "ma anche di oggi, perchè io sono ancora vivo!" dice De Bernardi. Un viaggio dai suoi esordi in cui fare cinema indipendente non era solo una condizione imprescindibile del suo sentire, ma anche degli anni in cui si afferma come regista, fino ad oggi, dove il fare cinema è diventato una realtà molto difficile. "Mi sento quasi responsabile per il mondo che ho lasciato ai giovani".

Jour e Nuit. Delle donne e degli uomini perduti è il suo testamento, "un film che mi rappresenta totalmente, ci sono tutto io". In quest'ultimo film di una trilogia, composta da Casa dolce casa, (2012) e Hotel de l'Univers (2013), ognuno autonomo e non direttamente collegato all'altro, ha voluto riallacciarsi al modo di fare cinema nel 67-68. De Bernardi porta sullo schermo un film sulla prostituzione, un insieme di immagini e suggestioni, cercando di dar voce a quelle situazioni drammatiche del giorno d'oggi, "una pallida eco di quello che è questo presente".

De Bernardi cerca attraverso questo film, e attraverso lo sguardo dei protagonisti Lou Castel e Joana Preiss, di dare voce a quelle voci che sono spesso lasciate ai margini; riprende le unità di strada che nella notte vanno alla ricerca delle prostitute per fornire loro un sostegno sia psicologico che materiale, cita Marx come forse non era mai stato fatto prima, riprende incontri tra persone che non c'entrano direttamente con il film ma appaiono come elementi casuali nell'inquadratura, attraverso una tripartizione di piani che ci proietta su tre diverse dimensioni della stessa realtà.

Questo e molto di più è il film e il cinema di Tonino, che rievoca, tra la sua Torino e Parigi, figure umane, voci, suoni e canzoni, che penetrano nello spettatore e gli permettono di assaporare quello che è veramente l'underground e la poetica di un regista che, nonostante i segni del tempo cerchino di scalfirlo, non invecchia mai.

Di seguito anche l'intervista a Tonino De Bernardi a cura della redazione di Flashgiovani su Codec Tv, visibile ogni venerdì sul canale YouTube.

https://www.youtube.com/watch?v=gUoD3-J_IF4

 

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