di Francesca Iacobo
Ieri sera, 4 aprile 2017, al Cinema Europa è stato presentato Libere, disobbedienti, innamorate, film di Maysaloun Hamoud. La regista e una delle protagoniste, Mouna Hawa hanno incontrato il pubblico prima della proiezione del film al Loft Kinodromo e successivamente in sala dopo la proiezione.
Libere, disobbedienti, innamorate è un film pieno di energia, pieno di sentimenti, pieno di passione.
È la passione di tre donne. Leila è un avvocato penalista che preferisce essere single piuttosto che avere un fidanzato, che si rivelerà presto ottuso e conservatore; Salma è una DJ stigmatizzata dalla famiglia cristiana per la sua omosessualità; Noor è una studentessa musulmana osservante vittima dei soprusi del suo promesso sposo. Tutte e tre lottano per i valori in cui credono, arrivando ad accettare le inevitabili conseguenze delle loro scelte.
Questo film fa parte di un cinema del reale: "racconta di una realtà, non c'è un happy end. Non c'è un happy, non c'è un end" afferma la regista. Ma è un finale agrodolce che incarna la speranza di un cambiamento, un cambiamento che tutte e tre le protagoniste sono disposte ad accettare.
Un film che inizialmente viene malvisto in Palestina, per paura che potesse emergere un linguaggio sovversivo; mentre dopo la sua circolazione si inizia ad avere una maggiore apertura verso i temi come la sessualità e l'emancipazione femminile.
Un film che rompe gli stereotipi di come le donne vengono viste e invita a riflettere sulle condizioni della società palestinese, una società ritratta nella sua parte peggiore proprio per dar modo di trarne un insegnamento.
Un film sincero, vero, passionale. Tre amiche che amano e odiano in una città nella quale non è permesso a nessuna di loro di rompere gli schemi, ma grazie alla loro forza e alla solidarietà che si instaura tra le ragazze, riusciranno ad andare incontro ad un nuovo futuro. Un futuro che, per quanto possa essere incerto, dà la certezza che finché ogni donna avrà il coraggio e la forza di lottare per ciò in cui crede ci sarà sempre la speranza di un nuovo avvenire, non solo nel film, ma anche nella realtà.