The Wall Exhibition: percorso esperienziale sul concetto trasversale di muro

Mostre
24 novembre 2017 - 6 maggio 2018

Il Muro ci difende, ma ci separa. Ci nasconde, ma lo usiamo per esprimerci. Ci protegge, ma lo vogliamo scavalcare. Unisce dividendo. Cela rivelandosi. Un Muro non ha mai un lato solo.

A Palazzo Belloni, maestoso e sontuoso palazzo tra via de' Gombruti e via Barberia a Bologna, è in corso The Wall Exhibition, percorso esperienziale che mira a indagare il concetto ampio del muro, visto e trattato in tutte le sue sfaccettature: da divisore sociale e simbolo di esclusione a barriera autoimposta dalla psiche o imposta da ideologie politiche.

La mostra diventa un percorso sensoriale e creativo, culturale e emotivo, che trasforma arte e multimedialità in un’esperienza da vivere in prima persona. Un vero e proprio itinerario esperienziale e multimediale con installazioni interattive realizzate appositamente per la mostra, ma anche con un racconto storico, riferimenti letterari, video, canzoni e opere d'arte di Giovanni Battista Piranesi, Arnaldo Pomodoro, Giuseppe Uncini, Matteo Pugliese, Mimmo Rotella, Lucio Fontana, Hitomi Sato, Pink Floyd, Christo.

Una caratteristica della mostra sicuramente colpisce lo spettatore: la trasversalità e l'interdisciplinarietà con cui viene indagato il concetto di muro. I muri si configurano infatti come uno dei capisaldi culturali dell'uomo, un oggetto che accompagna la storia dell'umanità, che oggi, da una parte, è alla ribalta delle cronache ma, dall'altra, anche talmente quotidiano da passare spesso inosservato.

È un oggetto umano primordiale, testimonianza delle prime attestazioni comunicative-artistiche dei nostri antenati. Ma è anche tante altre cose. Le varie sfaccettature che la mostra abbraccia riguardano:

  • muri psicologici: difesa, protezione, sicurezza, identità, ma anche l’isolamento che produce emarginazione e solitudine; dall’incomunicabilità nascono i tabù.
  • muri pubblici: il muro è la cosa più visibile che abbiamo intorno, è per suo tramite che ci parlano facciate e monumenti, la pubblicità, gli status esibiti, le bacheche oggi sempre più virtuali.
  • muri funzionali: un muro nasce sempre per dividere, per creare uno spazio: la parete, la casa, il muro di cinta, la corte, il chiostro elevati per difesa e protezione ma che possono diventare anche una prigione.
  • muri sociali: una divisione crea sempre una separazione tra chi è incluso e chi è escluso, i privilegiati e i reietti, è l’ostacolo che evoca il ghetto, la discriminazione, ma anche il tema dell’accessibilità.
  • muri memoria: il muro è fatto per durare, ed è per questo che è sempre stato usato come supporto per il ricordo. Lapidi, cippi, memoriali e monumenti ci interpellano sui temi del tempo e della permanenza di ciò che siamo stati e vorremmo essere.
  • muri espressivi: sui muri si è sempre scritto e disegnato, la parete è una superficie sui cui lasciare un segno, attraverso street art, scritte, graffiti, murales.
  • muri politici: La barriera di separazione evoca sicurezza e la segregazione, i confini, divisione, ma anche il concetto di privacy, in un mondo dai confini sempre più incerti e... murati.

Il percorso è composto da varie sale, ognuna riguardante un tema differente e caratterizzata da istallazioni interattive e opere d'arte. 

  • Sala 1 | Enter The Walls: L’ingresso è una lenta fase di passaggio, da esplorare. Il visitatore attraversa un “varco nel tempo”, con una timeline che parte dalle pitture rupestri di 40.000 anni fa e arriva ad oggi. Gli si prospetta una sala con tre videoproiezioni interattive, che si attivano con il movimento. Di fronte a lui, esempi emblematici di Muro, da scoprire e da creare.
     
  • Sala 2 | Walls & Words: In questa sala il visitatore è invitato a decodificare citazioni e graffiti, che spaziano dalla Bibbia a Calvino. Un gioco di citazioni in cui perdersi, come un labirinto, che ci spinge ad interrogarci sul rapporto tra supporto e contenuto
     
  • Sala 3 | Surface & Beyond: La sala concentra al suo interno molte opere d’arte e riferimenti culturali. È simbolicamente e fisicamente suddivisa in due sezioni. Una sottolinea la rigida fisicità del Muro, la sua capacità di dividere e impedire il passaggio: qui troviamo l’imponente muro di Arnaldo Pomodoro, i manifesti di Mimmo Rotella, il ferro e cemento di Giuseppe Uncini. L’altra sezione evidenzia la possibilità di aprire un varco o di passare attraverso una barriera permeabile, andando oltre: passiamo dalle tele tagliate di Fontana all’opera di Land Art realizzata da Christo e Jeanne Claude, un lungo telo che corre nel deserto del Colorado, creando un arbitrario confine superabile.
     
  • Sala 4 | Breathing the Wall:In questa sala il visitatore si trova davanti una parete sospesa che prende vita al passaggio dell'uomo: un Muro che si deforma, si sbreccia, si crepa e lascia intravedere la luce all’esterno – o all’interno? Siamo noi a dare vita al muro, ma riusciremo ad andare oltre?
     
  • Sala 5 | Video Wall: I temi della mappa concettuale (i vari muri, psicologico, pubblico, sociale funzionale, della memoria, espressivo e politico) si propongono allo spettatore in una rapida e ossessiva sequenza.  Un panorama sui tanti tipi di muri esistenti, sulle relazioni fra loro e sui loro diversi significati.
     
  • Sala 6 | Writing the Wall: Questo spazio è aperto all’espressività del visitatore. Attraverso un gioco di luci mobili i muri gli parlano, riproponendo le scritte e i graffiti più significativi, e lo invitano a partecipare. Il visitatore avrà qui la possibilità di esprimersi liberamente. 
     
  • Sala 7 | The international contest: con-fine Art e CODE – Competitions for Designers, in collaborazione con YAC (Young Architects Competition) hanno lanciato, dal 18 settembre al 13 novembre, un concorso internazionale di idee. Creativi di tutto il mondo sono stati invitati a reinterpretare il concetto di Muro. Vengono presentati i progetti selezionati, che propongono nuovi ed originali punti di vista. 
     
  • Sala 8a | (In)accessibility: Uno spazio delimitato da un muro con una porta chiusa, che consente l’accesso solo ad alcuni visitatori, in base ad un algoritmo che rende l’ingresso assolutamente casuale. Il pubblico viene diviso così arbitrariamente, e il visitatore sperimenta il dubbio, l’attesa, la precarietà e la frustrazione dell’esclusione, ma anche la socialità ed eventualmente la solidarietà spontanea dei suoi simili. 
     
  • Sala 8b | Another brick in the wall | Walls Today: In mezzo allo spazio, un Muro. Ingombrante, incombente. Apparentemente grezzo e vuoto. Ma basta guardare meglio, girarci un po' attorno, e si scopre che su ogni mattone ci sono informazioni, testi e immagini da scoprire. Ma i mattoni sono incastrati nel muro, perciò per comprendere cosa c'è scritto bisogna liberarli. Il Muro può essere costruito e decostruito attivamente, per poter leggere, nei grandi “mattoni” di cartone, informazioni legate ai tanti muri contemporanei, i pochi conosciuti al grande pubblico e i molti muri elevati nell’indifferenza del pubblico internazionale. 
     
  • Sala 9 | The Wall - Pink Floyd: Questa sala è la prima di un “trittico” che, a fine mostra, introduce a un passaggio: dagli aspetti narrativi e concettuali esplorati precedentemente approdiamo ad esperienze estetiche ed immersive. Questa prima sala parla del muro psicologico attraverso l’album The Wall e l’omonimo film, celebrando l’opera dei Pink Floyd all’interno di una struttura semicircolare, con monitor e clip, citazioni di testi, foto di scena, disegni preparatori.
     
  • Sala 10 | Prisons: Le “Carceri di invenzione” di Giovanni Battista Piranesi, barocche, surreali e oniriche visioni di un universo che anticipa il gusto gotico, hanno influenzato potentemente l’arte e la cultura. Questa sala propone un ingresso nella dimensione chiusa e isolante della prigione, con l'esposizione di alcune “Carceri d'invenzione”, oltre a un video in realtà virtuale che consente di “entrare” all’interno dell’opera di Piranesi. Lo ha realizzato l’artista e designer Grégoire Dupond, amplificando le sensazioni indotte nello spettatore dalle acqueforti del grande incisore. 
     
  • Sala 11 | Feel The Wall Inside: Un’esperienza estetica di grande impatto attende il pubblico che entra in contatto con l’installazione interattiva della giovane artista giapponese Hitomi Sato. La sua “Sense of Field” è un’opera interamente analogica, che sfrutta le caratteristiche riflettenti dei materiali. Il visitatore attraversa e tocca un corridoio ondeggiante e carezzevole, che sembra una parete composta di luce
     
  • Sala 12 | Outside/ Inside The Wall: L’opera dello scultore milanese Matteo Pugliese viene presentata su una parete manipolata con la tecnica del videomapping. Figure umane entrano o escono dalla parete, in un movimento di fuga o di semplice passaggio, enfatizzando la tridimensionalità del muro che attraversano e i volumi che compongono i corpi.  La mostra si chiude con un punto di domanda: quelle sculture, quegli uomini stanno uscendo dal muro? Vi stanno rientrando? Sono rimasti incastrati in esso?

Orari di apertura e informazioni

24 novembre 2017 - 6 maggio 2018
Apertura al pubblico | da giovedì a domenica, ore 10.00/20.00
Scuole, visite guidate ed eventi | da lunedì a mercoledi
Entra sul sito per info su costi e riduzioni.


Palazzo Belloni
via Barberia, 19
40123 - Bologna
Tel | 051 583439 | 9.30/13.00 -14.30/18.30
Email | info@palazzobelloni.com

Indirizzo
Palazzo Belloni via Barberia, 19 40123 - Bologna
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