Quando non mi vedi ha trama e testi della psicoanalista e psicoterapeuta Arianna Marfisa Bellini del gruppo Dedalus e i disegni di Massimo Pastore, illustratore bolognese e art director della stamperia artigianale Anonima Impressori.
Una vera storia di bullismo – balzata agli onori della cronaca qualche anno fa –, diventa un fumetto edito da Bacchilega, stampato per ora in 120 copie e disponibile da marzo 2020
Il caso è da manuale: scuola di periferia, un gruppo di bulli, le insicurezze di una ragazza prese di mira, il carnefice dal passato tormentato.
Episodio che il gruppo Dedalus decide di portare per anni in giro ai convegni (senza renderlo riconoscibile) perché esplicativo di molte delle dinamiche del bullismo, e anche del comportamento degli adulti, che rimangono distanti.
L'équipe di Dedalus ascolta ogni giorni storie simili: oltre il 50% dei ragazzi tra gli 11 e 17 anni ha subito o subisce episodi di bullismo, e tra chi utilizza il cellulare, il 22% riferisce di essere stato vittima in rete.
Il fumetto ha l'intento di restituire ai ragazzi e ai loro genitori, una storia sentita troppo spesso, ma pochissime volte ascoltata, attraverso un linguaggio che sia accattivante e stimolante per entrambe le categorie.
Una storia consegnata agli adulti – educatori, istruttori, insegnanti – per parlare ai ragazzi, il racconto della loro fatica nel gestire emozioni troppo grandi. Il fumetto è stato distribuito nelle scuole del quartiere Porto-Saragozza e nei centri sportivi, anche la Fortitudo l'ha voluto. Il Fantateatro ne farà uno spettacolo.
Quando non mi vedi è un progetto cofinanziato dall'Unione europea attraverso il programma operativo città metropolitane, con il sostegno del Comune di Bologna.