Musica
Concerti
23 marzo 2017 dalle 22:00.
Giovedì 23 Marzo all'Arterìa di Bologna si svolgeranno le semifinali regionali dell'Arezzo Wave Love Festival a partire dalle 22:00.
La band in gara sono:
- Gli R-11 nascono come 'Round Eleven nell'autunno del 2001 in origine in ambito jazzistico come formazione basso-batteria-sax, assetto rimasto tale per quasi dieci anni. Sin dagli inizi, parallelamente all'inevitabile gavetta concertistica, si dedicano all'ideazione di brani originali senza badare a vincoli di genere, stimolati in questo dall'assenza di uno strumento armonico. Il percorso attraversa gli standard jazz e il math rock, incrociando spesso l'elettronica e il funk e presto giunge ad un post-jazz-rock che diverrà l'impronta digitale del gruppo. Dall'esperienza maturata in questo contesto, scaturisce la visione più orchestrale della trio in cui ogni strumento supera il proprio ruolo convenzionale. Con l'ingresso nel 2011 della chitarra al posto del sax, il tradizionale power trio viene reinventato nello stile 'Round Eleven (che nel frattempo si è contratto in R-11 ) e in breve tempo si approda alla genesi di quello che sarà il primo album del gruppo.
- Gli Stoop nascono nel 2003, fra il 2005 e il 2006 vincono importanti contest nazionali come Heineken Jammin’ Festival e Destinazione Neapolis. Nell’ottobre 2006 la band vince come Best Rock Act il concorso internazionale U-Music e suona alla cerimonia di premiazione alla Shoreditch Town Hall di Londra. Dopo alcuni anni di live nel 2007 la band inizia anche l’attività discografica. I primi 3 album vengono prodotti registrati e mixati da Carloenrico Pinna fino all’ultimo lavoro "Beholders" (2016) nel quale produce e registra una traccia delle 4. Le prime 3 canzoni dell’EP sono prodotte dalla band insieme a Gabriele Riccioni.
- Gioioso hooliganismo nichilista. The Hangovers spaccano, spaccano perché non annoiano con la politica, perché fanno dei propri limiti un punto di forza, perché condividono in ogni concerto la bellezza e il senso di spaesamento causati dal vivere la propria esistenza. Dobbiamo tutti invecchiare, tanto meglio farlo da arinai ubriachi: questo sono the Hangovers. “Alti” perché capaci di scendere in basso esaltando la semplicità di vite comuni, i quattro ragazzi di Bologna, preferirebbero probabilmente non avere un palco, ma suonare in mezzo alla gente, perché non c’è differenza tra loro ed il loro pubblico, sono entrambi lì l’uno per l’altro. Grunge caraibico che vince col pubblico, dimostratosi vasto e vario per gusti ed età al tempo stesso. Grazie alle due chitarre e al basso, tutti strumenti acustici, al set di percussioni e alle loro quattro voci, The Hangovers spaziano tra le fessure del folk e del rock creando atmosfere autentiche in tutti i contesti in cui vengono chiamati a suonare. La praticità di una band che non ha bisogno di grandi spazi né di strumentazioni tecniche particolarmente elaborate, ha indubbiamente permesso a The Hangovers di suonare molto e di affinare le proprie qualità, così, al successo ottenuto con il pubblico si è nel tempo aggiunta una completa fiducia nelle loro qualità, testimoniata anche dal riscontro ottenuto in radio (Radio Fujiko, Radio Capital, ...). Gli Hangies, così vengono chiamati dai loro amici, hanno iniziato suonando grandi classici internazionali come Brown Eyed Girl di Van Morrison o Cocaine Blues di Johnny Cash, ma hanno anche cavalcato hit contemporanee come Ho Hey dei Lumineers o I’m Yours di Jason Mratz. Ora hanno finalmente deciso di fare il grande salto suonando un album di solo loro pezzi, alcuni in inglese e alcuni in italiano. Il fatto di essere madre lingua toglie al gruppo quella velatura di italianità che è l’handicap del 99% dei gruppi italiani che canta in inglese e questo aspetto è fondamentale, ecco perché la scelta di non puntare esclusivamente solo su canzoni in italiano. Hanno suonato in locali importanti come il Locomotiv, in situazioni più rilassanti come al Bagno Kuta o al Boca Barranca in Riviera,in quasi tutte le piazze della provincia bolognese oppure in eventi internazionali come il Weekend del camionista di Misano o alla festa di San Patrizio organizzata dalla Jameson a Milano. Nel 2016 hanno intrapreso la strada di X Factor, superando pre-casting e casting per arrivare fino al secondo giorno di Bootcamp insieme alle altre 12 band selezionate. In seguito all’accidentale caduta dal palco del loro percussionista al termine del soundcheck si sono poi in un qualche modo autoeliminati.
- WELL IN CASE è un trio italiano di musica elettroacustica composto dal chitarrista Davide Benincaso, il tastierista Filippo Bubbico e il batterista Vincenzo Messina. In repertorio brani originali tra sonorità funk, jazz, rock, elettronica, frutto del lavoro di composizione e arrangiamento collettivo. Nel 2016 l'esordio discografico con l'omonimo Ep "Well in case" pubblicato dall'etichetta discografica Workin' Label contenente 5 brani originali di loro composizione.
Prima e dopo il concerto dj-set Madesi (Area51 - Radio Città del Capo).
Per saperne di più visita la pagina Facebook dell'evento!
INFO
Indirizzo
Arterìa - vicolo Broglio 1/E, 40125 Bologna