Svelata l’opera emblema di questa ventesima edizione del Future Film Festival. La giovanissima artista, incaricata quest’anno per la realizzazione dell’opera, si chiama Benni Bosetto, e alla presentazione del Festival, svoltasi il 30 maggio all'Accademia di Belle Arti di Bologna, ha raccontato i segreti della sua arte.
Far incontrare arte contemporanea e cinema non è stato semplice, due arti diverse trovano il loro punto comune nel dinamismo di un’opera che si espone a molteplici interpretazioni e al rischio di un’interpretazione lontana dalle parole chiave che Benni Bosetto durante la conferenza ci suggerisce.
I lavori della Bosetto, a volte dissacranti, mostrano un’artista alla ricerca del nuovo, un nuovo linguaggio spesso sintesi di approfondite ricerche sui riti, usanze e culture del passato. L’artista si definisce ricercatrice e narratrice e lo ha mostrato con la simpatia e la leggerezza che caratterizza la nuova generazione degli artisti contemporanei.
All’interno dell’Accademia di Belle Arti di Bologna è stata installata l’opera di Benni che, pur richiamando stilisticamente il logo del festival, ne prende le distanze. I due lavori, ossia un logo per un festival del cinema e un site-specific all’interno di un complesso accademico, riflettono la necessità dell’artista di confrontarsi con lo spazio creando un linguaggio che occupi idealmente e fisicamente l'ambiente. L'installazione, dichiara l’artista, è un indagine sul corpo femminile: gambe e parti del corpo sbucano dal colonnato dell'Aula Magna con l'intento di dissacrare e ironizzare uno spazio accademico.
Sarà possibile vedere altre opere della Bosetto, al MAMbo dal 22 giugno, per la mostra That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine, una mostra che presenta i lavori di 56 tra artisti e collettivi nati dopo il 1980.
