Isao Takahata

29/05/2018

Isao Takahata nasce il 29 ottobre del 1935 a Ise, la città Giapponese famosa per il santuario scintoista, considerato in assoluto il più sacro in Giappone, ma trascorre gran parte della sua infanzia e adolescenza a Ikayama, dove inizia a coltivare la sua passione per la letteratura e la musica, nonché per la storia dell’arte che, diventerà subito dopo, il suo maggiore interesse.

Si laurea nel 1959 all’università di Tokyo in Letteratura francese. Durante il suo percorso universitario scopre la sensibilità del poeta Jaques Prévert, dal quale rimane affascinato tanto da curarne le traduzioni delle sue opere dal francese al giapponese. Sempre durante gli studi universitari nasce l’interesse per la storia del cinema.  

È il 1953 quando in Francia viene proiettato La bergère et le ramoneur di Grimault e Prèvert, un’opera di grande importanza per il cinema d’animazione e per Isao Takahata, il quale scopre un inaspettato Prévert sceneggiatore e, dichiarerà successivamente, La bergère et le ramoneur fu il film che segnò il suo interesse per l’arte dell’animazione.

Nel 1959 entra a far parte della Toei Doga (studio di animazione giapponese) come allievo regista e, tra il 1959 e il 1965, collaborerà per diverse produzioni, sia cinematografiche che televisive. Nel frattempo, la competizioni tra le case di animazione americane e la Toei aumenta, al punto da spingere il presidente della compagnia a richiedere una produzione più intensa, ciò vale a dire orari disumani e straordinari non retribuiti. I film della Toei ottengono dei grandissimi successi ma l’insofferenza dei suoi dipendenti si fa man mano sempre più sentire.

La Toei, d’altra parte, dà l’opportunità a Isao di stringere sinceri rapporti d’amicizia con quelle persone che segneranno la storia del cinema d’animazione giapponese, tra queste spiccano le figure di Yasuo Otsuka e Hayao Miyazaki, con i quali stringe una collaborazione che rivoluzionerà profondamente l’estetica del cinema.

Le ambizioni estetiche di Miyazaki e Takahata diventano, infatti, ingombranti per lo studio Toei, tanto da spingerli ad abbandonare lo studio di produzione che li ha fatti incontrare e inserirsi, inseguito all’invio di Otsuka, tra le fila della A Production, affiliata alla Tokyo Movie.

Nel 1971 Miyazaki subentra nella regia della prima serie di Rupan Sansei (le avventure di Lupin III) affiancato da Takahata.

Nel 1973 realizza una serie televisiva nell’ambito di un ciclo della Nippon Animation chiamato World Masterpiece Theater, nel quale cercherà di adattare dei famosi romanzi della letteratura per ragazzi di vari paesi occidentiali, tra questi ricordiamo: Arupisu no shojo Heidi (Haidi), Ahah wo tazunete sanzenri (3000 miglia per trovare la mamma, in italia nota come Marco) storia tratta dal libro Cuore, infine Akage no Anne (anna dai capelli rossi)

Nel 1984 in seguito al successo di Kaze no tani no Naushika (Nausicaa della valle del vento) prodotto e diretto da Takahata e Miyazaki, i due realizzano il loro sogno di fondare, insieme anche a Tokuma Shoten, un proprio studio di animazione: lo studio Ghibli.

Il rapporto con Miyazaki si intensifica al punto da diventare complementare: Takahata nel 1987 produce Tenkū no shiro Rapyuta (Laputa – Castello nel cielo) scritto e diretto da Miyazaki; Miyazaki produce Yanagawa horiwari monogatari (la storia dei canali di Yanagawa) scritto e diretto da Takahata.

Tra i film nati dalla collaborazione di questi due artisti ricordiamo inoltre: Tonari no Totoro (il mio vicino Totoro) il cui profilo diventerà il simbolo dello studio Ghibli; Una tomba per le lucciole, Mononoke-hime (princess Mononoke)

I film realizzati da Isao (tra questi: Omohide poro poro, Pom Poko, e tanti altri) svelano l’interesse dell’artista nei confronti dell’essere umano e i suoi rapporti complessi con l’ambiente in cui è immerso; su questo terreno sviluppa i propri sogni e, al contempo, per scontrarsi con i suoi problemi: un ambiente che lo affligge da una parte e lo consola dall’altra. Isao Takahata è il narratore dei volti drammatici della contemporaneità, nonché il papà di alcune figure femminili, emblema di un’epoca di cambiamenti (tra le più famose: Heidi e Anna dai capelli rossi).

Takahata muore il 5 aprile 2018, lasciando il ricordo di un uomo che, attraverso le sue narrazioni, restituiva al dolore la dignità e la leggerezza di un cartone animato

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