La riapertura dei musei dev’essere una bella notizia per tutti. Un’occasione ritrovata per poter godere del tempo libero in maniera sicura e per poter evadere dalla nostra routine anche solo per un paio d’ore.
La Regione Emilia Romagna in ottemperanza al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 gennaio scorso, fino ad eventuali prossimi provvedimenti, è divenuta zona gialla, dunque con essa si può tornare nei musei a partire da oggi 2 febbraio. Le istituzioni museali della regione stanno organizzando le nuove aperture e la ripresa delle mostre che erano rimaste in sospeso a seguito delle chiusure autunnali.
Le giornate e gli orari verranno differenziati dai musei al fine di garantire la sicurezza, inoltre è prevista la chiusura nelle giornate di sabato, domenica e festivi.
Vediamo alcune mostre da cui ripartire:
• Spiriti impietrati. La mostra Spirti impietrati a cura di Alberto di Giorgio Martini interpreta le sculture delle Collezioni Comunali d’Arte, dà voce a un visitatore speciale, che partendo dalla fotografia ha narrato la sua Storia con il museo. L’artista da anni fotografa i monumenti e le opere più suggestive di Bologna, incluse quelle delle Collezioni Comunali d’Arte, soffermandosi sui particolari o sui contrasti tra luci e ombre.
Museo Collezioni Comunali d’Arte, Piazza Maggiore 6, Bologna.
Fino al 28 febbraio.
• Monet e gli Impressionisti. Una mostra che racchiude 57 capolavori che portano le firme di Monet e dei maggiori esponenti dell’Impressionismo francese – quali Manet, Renoir, Degas, Corot, Sisley, Caillebotte, Morisot, Boudin, Pissarro e Signac – tutti provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi, noto nel mondo per essere la “casa dei grandi Impressionisti”.
Palazzo Albergati, Via Saragozza 28, Bologna.
Fino al 21 febbraio.
• LIMINAL. Ritratti sulla soglia. Il progetto fotografico di Francesca Cesari è un viaggio alla scoperta di un’affascinante terra di mezzo, di quella particolare fase della crescita in bilico tra la tarda infanzia e l'adolescenza. Le immagini ritraggono ragazze e ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 14 anni, durante questo lungo e delicato processo di cambiamento, interiore ed esteriore, che li porterà a sviluppare, con la pubertà, un nuovo aspetto fisico, che potrà essere tanto promettente quanto inquietante, e al tempo stesso a maturare una nuova e più personale visione del mondo.
Museo | MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, Via Don Minzoni 14, Bologna.
Fino al 6 aprile.
• La Riscoperta di un Capolavoro. Una mostra straordinaria, un evento del tutto eccezionale perché riporta in città una delle opere più importanti e originali del Rinascimento italiano: il Polittico Griffoni di Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti.
Palazzo Fava, Via Manzoni 2, Bologna.
Fino al 15 febbraio.
• Criminis Imago. Le immagini della criminalità a Bologna. La mostra organizzata da Genus Bononiae. Musei nella città su iniziativa del presidente Fabio Roversi-Monaco e realizzata in collaborazione con la Procura della Repubblica di Bologna, la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri, presenta per la prima volta insieme, 100 scatti in bianco e nero dei fotoreporter Walter Breveglieri (dal 1949 al 1972) e Paolo Ferrari (per il periodo 1972-2000). Un racconto fotografico lungo 50 anni di crimini e processi a Bologna.
Santa Maria della Vita, Via Clavature 8, Bologna.
Fino al 27 giugno.
• Ligabue e Vitaloni. Dare voce alla natura. Un’esposizione, ideata e realizzata da Augusto Agosta Tota, Marzio Dall’Acqua e Vittorio Sgarbi, organizzata dal Centro Studi e Archivio Antonio Ligabue di Parma, promossa dalla Fondazione Archivio Antonio Ligabue di Parma, presenta 83 dipinti e 4 sculture di Ligabue, capaci di analizzare i temi che più hanno caratterizzato la sua parabola artistica, dagli autoritratti, ai paesaggi, agli animali selvaggi e domestici. Il percorso prevede, inoltre, una sezione con 15 opere plastiche di Michele Vitaloni (Milano, 1967) che condivide con Ligabue una particolare empatia verso il mondo naturale e animale.
Palazzo Tarasconi, Via Farini 37, Parma.
Fino al 30 maggio.
• L'Ottocento e il mito di Correggio. Un omaggio a due figure per molti versi fondamentali della storia parmense: Maria Luigia d’Asburgo, Duchessa di Parma, e l’incisore Paolo Toschi. Intorno ai quattro capolavori del Correggio – La Madonna con la scodella e la Madonna di San Girolamo più le due tele provenienti dalla Cappella del Bono – che con il Secondo Trattato di Parigi nel 1815 vennero restituiti a Parma dal Louvre dove erano confluiti per effetto delle requisizioni napoleoniche, la mostra presenta anche il meglio della produzione ottocentesca del Ducato, nell’epoca in cui questo Correggio “secolarizzato” diventa l’eroe della pittura nazionale parmigiana.
Complesso Monumentale della Pilotta, Piazzale della Pillotta 15, Parma.
Fino al 14 febbraio.
• Antonio Ligabue. Una vita d’artista. La mostra documenta tutta l’attività di Ligabue attraverso oltre cento opere, tra dipinti, sculture e disegni, alcune mai esposte sinora. Nel percorso emergono i temi fondamentali della sua ricerca: dal diario intimo degli autoritratti ai paesaggi del cuore, dai ritratti alle nature morte, dagli animali selvaggi a quelli domestici, dai paesaggi agresti alle scene di caccia e alle tormente di neve. Un racconto che pone l’accento sulla singolarità della sua poetica e rivela la forza naturale, pura e istintiva del suo genio.
Palazzo dei Diamanti, Corso d’Ercole D’Este 21, Ferrara.
Fino al 5 aprile.