Non è passato molto tempo dall'ultimo episodio del Flashtour nelle librerie indipendenti bolognesi e noi torniamo a parlare di editoria.
Siamo fissati? Alcuni di noi un po' lo sono, ma esiste un motivo condiviso che ci ha spinto ad aprire quest'altro capitolo editoriale.
Al termine dell'altra rubrica ci siamo accorti che eravamo usciti da quella serie di interviste con nuove domande e con la voglia di risalire la corrente del problema.
Se lavorare nelle librerie indipendenti è difficile per i motivi evidenziati, lo è altrettanto nelle case editrici?
Come si svolge una giornata tipo in una casa editrice di oggi?
Che siano piccole, medie o grandi, come fanno queste aziende a reggere i colpi inferti dal mercato e dallo sviluppo tecnologico?
Sappiamo bene, da giovani laureati e lavoratori, che l'abilità più importante, e più richiesta, nel mondo del lavoro di oggi è l'adattabilità - decidere se è un fattore positivo o negativo è materia per un'altra intera rubrica.
Eppure, questa adattabilità, come si traspone nella struttura di aziende che fanno capo ad un mercato nato (letteralmente) secoli fa e che continua ad essere nelle mire professionali di molti di noi? Insomma, la domanda suprema che ci ha convinto ad intraprendere questo percorso è stata: quali sono le possibilità lavorative per i giovani nelle case editrici?
Per cercare di dirimere questa nuova matassa, abbiamo pensato che fosse utile entrare fisicamente nelle redazioni e chiedere, a chi già ci lavora, di raccontarci come funzionano le cose oggi e cosa deve aspettarsi un aspirante "lavoratore di casa editrice".
Di seguito trovate i docu-servizi realizzati, con i quali abbiamo cercato di catturare voci rappresentanti delle diverse dimensioni della tematica editoriale.
Ne abbiamo ricavato una breve serie di fotografie della situazione attuale - bolognese, ovviamente - e speriamo che le troviate utili per i vostri percorsi professionali, anche solo leggendo tra le righe delle risposte che ci sono state date.
Elettra Bernacchini